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NOTE STORICHE DEL CASATO ESTRATTE DALLA SENTENZA DELLA PRETURA DI ROMA – SEZ. VII, N. 23828/48- NR. 5143bis/48 DEL 10 SETTEMBRE 1948
L’autore Ventimiglia (Cenni storici genealogici della Famiglia Cilento – Napoli, 1842) dice tra l’altro che si può precisare il punto di riattacco dei Cilenti di Foiano ai Capano detti Cilento: giacchè il De Petris nel “Responsorum, consilorum liber” edito in Napoli nel 1637, parlando del Consiglio XXIX della reintegra dei Capano, Baroni di Carusi, degli Ordini del seggio di Nido a Napoli, ricorda quale trisavolo dei Capano del Suo tempo, un Andrea, che deve identificarsi con l’ Andreotto, familiare di Re Ferdinando d’Aragona, i cui discendenti si rifugiarono in Foiano Val Fortore forse appunto per la lotta baronale del tempo di Ferdinando. Per la qual cosa lo stemma dei Cilento del Foiano mostra unito lo stemma dei Capano dei Cilento. Il professor Alberto Palombo, competente in materia, parlando sulle Origini dei Cilento (Cilenti) nella Rivista di Araldica e Genealogia anno I, numero 1, gennaio-febbraio 1933, riferendosi a quanto asseriva un noto scrittore, dice che “Le Famiglie sono come le piramidi. Alcune sorgono con uno spigolo sottile e lentamente allargano le loro basi; altre, invece, nascono con base larghissima poi si vanno a poco a poco assottigliando, vale a dire che molte famiglie hanno origini oscure e una storia famosa, altre una storia modesta e una origine nobilissima”. Questo fenomeno era prevalente nel Napoletano, ove tutta la vita storica si accentrava nella Capitale.Ivi si vedevano degli oscuri provinciali, che passati nella metropoli e fatta fortuna, fondavano grandi Famiglie; come d’altra parte si assisteva al doloroso fenomeno di Famiglie illustri e potenti che costretti ad emigrare in Provincia perdevano l’antico fasto ed il rinomato splendore. Tale il caso dei Cilento o Cilenti, trapiantati nel secolo XV in Foiano ed d’altra parte possono dirsi ben fortunati se anche nel piccolo ambiente provinciale seppero conservare l’antica nobiltà. Ma la storia dei Cilenti – come accenna il Ventimiglia nei suoi citati Cenni Storico- genealogici della Famiglia in oggetto – non è racchiusa nell’epoca di dimora in Foiano, sebbene nell’origine della Famiglia, giacchè la tradizione li riattacca ai Capano e più anticamente alla Famiglia detta Rosso, ossia del celebre Giovanni de Hauteville detto il Rosso, consanguineo della Dinastia Normanna, Vice Re Legato di Federico II, così afferma anche autorevolmente l’Illustre araldista Comm. Carlo Padiglione, definito il Nestore degli Araldisti, già bibliotecario di Napoli, nella sua pubblicazione del 1911 dal Titolo “La Famiglia e l’Arma dei Cilenti”. Egli conferma essere nell’arma gentilizia la banda scaccata degli Hauteville sì che esso risulta d’azzurro al leone d’oro addestrato da un monte di tre cime verde, campo d’azzurro con tre stelle d’oro divise da una verga scaccata di rosso e d’argento degli Hauteville. Tale circostanza ha certamente importanza per affermare la discendenza dei Cilenti (Cilento) dalla Reale Famiglia Normanna de Hauteville e che da un atto sottoscritto nel Palazzo di Sant’Arpino in Napoli, il 24 giugno 1804, dai seguenti illustri signori napoletani: 1) Don Gerardo Goffredo Principi di Migliano, 2) Don Luigi de Medici, 3) Marchese di Miano Capano, 4) Marchese di Circello, 5) Principe di Ottaviano, è dichiarata l’antica nobiltà dei Cilenti (Cilento) che è la stessa di quelli denominati d’Hauteville del Cilento originari dei normanni della Casa Sovrana, nonché avere essa nello Stemma portata la fascia Rosso-scaccata degli Hauteville. Tra gli altri documenti famigliari A) un atto notorio firmato dai seguenti nobili illustri Signori: 1) Duca Don Vincenzo Caracciolo d’Aragona 2) Conte Don Pio dei Principi Bentivoglio 3) Generale gr. Uff. Nicola d’Avanzo aiutante di campo di Sua Maestà il Re 4) Colonnello Marchese Pietro Curti Attestano lo stemma descritto. B) articolo apparso sulla Rivista storica del Sannio anno XI n. 11 numero 1925, che ha per Titolo la Badia di san Giovanni a Mazzocco nel Val Fortore nel quale si parla dei Cilento e si citano le loro nobiltà e i loro diritti, privilegi e possessi C) concessioni di Oratori privati e Cappelle Gentilizie ai diversi rami. D) attestati di cariche e benemerenze dei singoli antenati E) Diploma in originale concesso a Saverio Cilento da Don Mario Caracciolo, Principe di Avellino, Gran Cancelliere del Regno nel quale è detto: Magnifici Comiti Dom Xaveri Cilenti decorati in utroque iure, sub dic. 17 – 1779 F) Documento del Regio Archivio di Stato di Napoli di nomina di Andreotto del Cilento a Regio Familiare consanguineo del Re Ferdinando d’Aragona
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