RAMO KASP-HOHENSTAUFEN
III DINASTIA
DINASTIA RAMO KASP – CASPA - de CASPIS – HOHENSTAUFEN SCHWABEN
Da FEDERICO I BARBAROSSA, unitosi in seconde nozze con Beatrice di Borgogna, figlia del Conte RINALDO che, oltre al Regno di Borgogna portò in dote un figlio naturale nato precedentemente dalle nozze con l’Imperatore, OTTONE detto MEYORATO, Conte Palatino del Reno, successivamente Re di Arles e di Borgogna, Vessillifero dell’Impero (notizia S. Rom. Germanici Imperii – Jacobi-Wilhelmi Imhofin, Reg. 168 Lib. IV Cap. I. Stutgardiae – anno MDCXCIX).
Questi fu il capostipite della Casa KASP o CASPA o CASP ramo di HOHENSTAUFEN-SCHWABEN.
A Ottone Meyorato, regnante in Arles 1169, discesero di padre in figlio i seguenti: CASPA o CASP detto Sagittario, nato nel 1192; ACCURSO, nato verso il 1220; MARTINO, nato nel 1250, unitosi in matrimonio con donna SMERALDA da TIRONE, “questo ramo dà origine al casato Bergamasco dei CASPA divenuti poi CASP o de CASPIS von SCHWABEN”; NICOLA Kaspis, nato ad Altenhofer circa il 1230 morto nel 1403; MATTEO Kaspis vissuto intorno al 1439; JACOPO Kaspis, possidente feudi nel 1500.
Questa Casata fiorente sino all’inizio del Congresso di Vienna (1814-1815), venne riconosciuta Principesca e Sovrana sulla Stiria Superiore.
Nel 1600 tale Dinastia è fiorente a Clusone (Bergamo) con il Divo GIOVANNI BATTISTA MARCO de Caspis, nato verso il 1530 deceduto nel 1613, JACOPO de CASPIS, nato verso il 1570; nome ricordato nel decreto di riconoscimento nobiliare del 1598 dell’Arciduca FERDINANDO d’AUSTRIA, che riconosce ai CASPIS la sovranità su alcuni feudi della Stiria Superiore e della Carinzia.
I CASPIS in virtù dei decreti degli Imperatori d’Austria FERDINANDO II, FERDINANDO III e LEOPOLDO I, erano PRINCIPI DEL SACRO ROMANO IMPERO GERMANICO; inoltre avevano diritto di battere moneta sino a due marchi d’oro, per privilegio degl’Imperatori d’Austria. Con il Decreto del 1645 dell’Imperatore FERDINANDO III d’Austria godette di Nobiltà d’Impero trascritte in tutti i Registri dei Regni tedeschi. E, come accennato, erano qualificati anche Servitori ed Elettori.
Ritornando a JACOPO, dobbiamo rilevare che, nell’atto del 16 marzo 1608 del Notaio Bartolomeo di Manfredo Grumelli (conservato presso l’Archivio di Stato di Bergamo), ha doppio cognome, cioè CATZENELNBOGEN CASPIS. Nome proprio della REAL CASA di ESSEN, Cassel della Renania; ISACCO, nato a Elusone il 19 settembre 1612 e morto nel 1679; GIOVANNI FRANCESCO di Elusone nato il 21 dicembre 1640 e morto intorno al 1700; PIETRO, nato a Nembro il 27 giugno 1687 e morto intorno al 1750; ANDREA, nato a Nembro il 27 luglio 1720 e morto nel 1790; LUIGI ANDREA, nato il 26 luglio 1762 e morto nel 1842; PIETRO ANDREA, nato a Nembro il 17 ottobre 1811 e morto nel 1890; GIOVANNI, nato ad Almenno S. Bartolomeo il 30 aprile 1859 e morto a Bergamo il 20 maggio 1923; DANTE PIETRO, nato a Bergamo il 14 gennaio1895, morto il 27 settembre 1969; GIOVANNI GIUSEPPE, nato a Bergamo il 29 settembre 1925, morto a Bergamo il 12 dicembre 1984, ultimo rappresentante, Capo di Nome e d’Arme dell’Imperiale Casa Hohenstaufen von Schwaben ramo KASP o CASPA o de CASPIS indistintamente detti ramo HOHENSTAUFEN-SCHWABEN de CASPIS.
Sua Altezza Imperiale e Reale il Principe GIOVANNI GIUSEPPE CASPIS HOHENSTAUFEN VON SCHWABEN fu riconosciuto da moltissime Case Reali, Regnanti ed ex Regnanti, da alte Personalità ed Autorità anche della Chiesa Ortodossa, da Enti Internazionali Pubblici e Privati e da Stati.
La posizione giuridica, in campo internazionale, è quella del godimento di tutte le prerogative di sovranità, personalità giuridica internazionale e autonomia economica, quindi è Soggetto di Diritto Internazionale, con tutte le prerogative e tutele nonché privilegi competenti e spettanti nel campo della Diplomazia Internazionale.
Secondo il Diritto Nobiliare Internazionale, riconosciuto “Fons Honorum” con facoltà di concedere titoli nobiliari – cavallereschi essendo questo Patrimonio Storico Dinastico della Casa.
La qualifica di “PRETENDENTI AL TRONO” fa assurgere il Sovrano a Soggetto di Diritto Internazionale (come già detto sopra), che, unito allo “JUS HONORUM”, si perpetua nei secoli perché connaturate alla persona del Sovrano e dei suoi legittimi successori.
Con queste facoltà, il PRINCIPE GIOVANNI CASPIS HOHENSTAUFEN VON SCHWABEN, Principe per nascita, ha esercitato i poteri Sovrani proprio del suo Status e ha concesso, riconosciuto, riconfermato titoli nobiliari, avendone facoltà.
Ha fondato Enti Morali, come l’ACCADEMIA de CASPIS, con scopi educativi-storico-culturali; ha ripristinato inoltre il REALE ORDINE DI SAN GEREONE, fondato nel 1190 per la III Crociata per volere dell’Imperatore FEDERICO BARBAROSSA e perpetuato da FEDERICO II nel 1228 in occasione della partecipazione alla VI Crociata.
Sua Altezza Imperiale il Principe Giovanni Caspis con Dignitari
Benedizione del Santo Padre 1982
Il Reale Ordine Dinastico di San Gereone e la Casa Caspis Hohenstaufen von Schwaben sono stati registrati presso lo Stato dell’Oregon a Wayne-Detroit il 5 ottobre 1973, riconosciuti e incorporati negli Stati Uniti d’America.
Successivamente, a cura dell’attuale Gran Maestro Principe Antonio Francesco Calabria Cilento de Hauteville Hohenstaufen di Svevia, è stata altresì registrata, il 13 gennaio 1986, presso il Commonwealth of Pennsylvania Department of State Harrisburg, al n° 902012, microfilm n° 86061186, la nuova Carta Statutaria nonché tutte le variazioni nel frattempo verificatesi nel Governo e Gerarchia dell’Ordine (vedi Ramo Calabria Cilento de Hauteville Hohenstaufen-Svevia).
Numerosi studiosi di discipline storico-araldico-denealogiche si occuparono della Dinastia tra i quali si annoverano i seguenti: il Dott. Federico AGOSTEO, Consulente Giudiziario Araldico del Tribunale di Milano che effettuò una documentata perizia storica sulla Casata; l’Avvocato Giovanni TURCO, consulente presso il Tribunale di Palermo, effettuò uno studio storico-araldico-genealogico sul Casato presso quel Tribunale; il Dott. Teophilo TAMPICO pubblicò una perizia extra-giudiziale giurata che fu giurata presso il Tribunale di Bari; lo storico Danilo TERZAROLI ed altri si occupò con studi e pubblicazioni sul Casato. Questi eminenti studiosi dettero impulso ed interesse di enorme valore alla Storia, alla Dinastia che, pure assopita nei secoli, mai si spense. Sua Altezza Imperiale e Reale il Principe Giovanni Giuseppe Caspis Hohenstaufen von Schwaben – Principe di Svevia quale 17° Sovrano Gran Ordine Dinastico di San Gereone è stato insignito di numerosi Ordini, tra i quali: Gran Collare di Giustizia Ordine di Santa Maria di Betlemme ( Casa Amoroso de Aragona), Ordine di San Costantino il Grande con il grado di Gran Collare di Giustizia, Associazione Internazionale denominata Ordine del Cordon Bleu Gran Collare, O.S.Y. Cavalieri Indipendenti di Malta Gran Collare, inoltre fu insignito Cittadino Onorario del Texas, numerosi Accademie ed Istituzioni Culturali gli conferirono il Titolo di Dottore Honoris Causa, quale Fondatore della Nobile Accademia de Caspis e Rettore Magnifico oltre ad altre numerose onorificenze ed attestazioni di stima ricevute da numerosi Stati e da Regnanti ed ex Regnanti.
Successivamente nel 1982, in data 2 aprile,(dedicato a Santo Taumaturgo Francesco di Paola e successivamente in data 28 aprile) il Principe Giovanni Caspis di Svevia riconosce i vincoli di sangue e il parentato dinastico a Sua Altezza Serenissima il Principe ANTONIO FRANCESCO CALABRIA CILENTO de HAUTEVILLE , quale appartenente alla Dinastia dei Principi Normanni di Sicilia, della Casa Imperiale degli Svevi in Italia.
Sempre nell’anno 1982, in data 9 giugno, il Principe Giovanni Caspis di Svevia emana il decreto ufficiale di riconoscimento sul Casato Cilento de Hauteville a Sua Altezza il Principe Antonio Francesco quale nipote di Sua Altezza Reale la Principessa Donna ASSUNTA CILENTO de HAUTEVILLE, figlia di S.A.R. il Principe Francesco di Domenico appartenente alla Dinastia dei Normanni di Sicilia.
Rito di Riconoscimento del Parentato Dinastico e dei vincoli di sangue tra la Reale Casa di Svevia e la Reale Casa Calabria Cilento de Hauteville discendente diretto della Dinastia Normanna di Sicilia e degli Svevi in Italia . Verona 2 aprile 1982, dedicato a San Francesco di Paola
Vengono successivamente completate le documentazioni di rito per la successione al Trono di Svevia e con i riconoscimenti sono stati accettati quali successori naturali per motivi di sangue- cugino- e figlio adottivo nella persona di SUA ALTEZZA SERENISSIMA il PRINCIPE ANTONIO FRANCESCO CALABRIA e il cedente SUA ALTEZZA REALE IL PRINCIPE GIOVANNI CASPIS von SCHWABEN , come da Atto Sovrano redatto davanti a Pubblico Notaio G.B. Anselmo di Bergamo in data 3 dicembre 1982 registrato presso Atti Privati dell’Ufficio del Registro a Verona e successivamente pubblicato sul F.A.L. della Prefettura di Verona.
Nel 1984 il giorno 19 dicembre si apre la successione Dinastica alla Casa di Svevia, per la dipartita di SUA ALTEZZA REALE il PRINCIPE GIOVANNI CASPIS Sovrano Gran Maestro del Reale Ordine di San Gereone; in pari data è l’Assunzione al Gran Magistero degli Ordini Dinastici della Casa di Svevia per Jure sanguinis, del PRINCIPE ANTONIO FRANCESCO CALABRIA CILENTO de HAUTEVILLE, quale Gran Maestro del Reale Ordine di San Gereone.
L’atto di accettazione è stato firmato davanti a Pubblico Notaio, pubblicato sul F.A.L. e registrato presso la Prefettura di Verona ai numeri 18 e 19 del 9 marzo 1987 pagg. 135-136
Verona, apertura della Successione dinastica nella Imperiale e Reale Casa di Svevia e Assunzione al Gran Magistero degli Ordini Dinastici della Casa di Svevia alla presenza del Capitolo Generale della Imperiale e Reale Casa convocato per l'occasione.
Le LL.AA.II.RR. i Principi di Svevia con le Magistrali Insegne dell'Ordine Dinastico di San Gereone
FAMIGLIE ESTRANE E NON RICONOSCIUTEe comunicazioni legali
Sono estranei, non facenti parte del Casato e come tali non riconosciuti né tantomeno godono o hanno goduto rapporti col Casato in atto, numerose persone che dichiarano parentele o pretenzioni varie quali discendenti diretti od indiretti, si annoverano:
il Signor HENRY FROM, pittore e cabarettista, con residenza ad Amburgo Germania, che arbitrariamente usa Titoli Nobiliari della Casa e che aggiunge al proprio nome il predicato Hohenstaufen; è stato diffidato dall’attuale Capo di Nome e d’Armi della Casa di Svevia il Principe Antonio Francesco a non usare tale predicato e di astenersi dal ritenersi discendente della Famiglia in quanto impostore.
il Signor AUGUSTO LANZA, fotografo con residenza a Londra che dichiara di appellarsi col cognome storico sedicente Augusto de Hohenstaufen ( il DICCIONARIO DE ORDENES DE CABALLERIA Y CORPORACIONES NOBILIARIA del Collegio Heraldico de Espana y de las Indias lo acusa de impostura – impostore- a pag 73 Edito in Madrid 1994).
In Toscana il Signor P. F. BARBACCIA di professione edile o idraulico (stampa nazionale) già con l’incarico di Addetto quale Duca d’Armi del Principe Giovanni Caspis è stato dallo stesso disconosciuto quale discendente della Dinastia Sveva - lettera del 12 marzo 1984 inviata al Marchese Nicoletti Alfonso di Venezia di cui si trascrive il testo:
Bergamo, 12-3-1984 Mio carissimo Alfonso e stimatissimo amico Ho ricevuto la Tua del 25 feb.u.s. e Ti ringrazio sentitamente delle gentili espressioni usate al mio riguardo.
Ho nominato il Conte* Paolo Barbaccia di Poggibonsi (Siena) Duca D’Armi, che è una carica, perché non posso nominarlo Duca secondo la legge nobiliare tedesca, perché Duca in Germania è una Sovrano. Aveva insistito tanto per questa nomina…E’ solo mio rappresentante e Presidente del Circolo Amici della Casa Sovrana di Svevia, questo circolo usa le mie armi come insegne. Non l’ho mai autorizzato ad usare gli stessi miei titoli, che competono solo alla mia Famiglia, come stabiliscono i Decreti degli Imperatori d’Austria del 1598, 1645, e 1696. I titoli del Sacro Romano Impero Germanico non possono passare in altra Famiglia e non sono rinnovabili senza speciale disposizione del chirografo sovrano (art. 9 del Regio Decreto 21 gennaio 1929, n.61). Il titolo di Duca d’Armi è più una carica personale che un titolo nobiliare. Non ho mai nominato quindi il Conte Barbaccia mio successore al Trono, il chè non è ammissibile secondo la Legge tedesca.
Mi sorprende molto che il Barbaccia abbia detto una simile cosa.
Abbimi di sempre con un fraterno abbraccio.
Tuo affezionatissimo (P.pe Giovanni Caspis di Svevia) Firma in calce Segue sigillo in loco Timbro: Recapito per la corrispon denza in Italia: Via Borgo Palazzo, 87 BERGAMO
- e diffidato dal Suo Legittimo Successore l’attuale Capo di Nome e d’Armi Sua Altezza Imperiale e Reale il Principe Dom Antonio Francesco Calabria Cilento de Hauteville Hohenstaufen Svevia.
*Il Titolo di Conte fu a suo tempo conferito su richiesta del signor Paolo F. Barbaccia dal Principe Giovanni Caspis e che Noi non intendiamo riconoscere.
Altra Famiglia che non è riconosciuta e che non intrattiene alcuna relazione col Casato in atto è il ramo dinastico APRILE o AVRIL o APRILOV etc. che si ritiene estranea di vincoli di sangue col Casato CASPIS HOHENSTAUFEN von SCHWABEN tutto ciò è ribadito per non ingenerare confusione e dubbi di parentele inesistenti con l’attuale Legittimo Successore l’attuale Capo di Nome e d’Armi Sua Altezza Imperiale e Reale il Principe Dom Antonio Francesco Calabria Cilento de Hauteville Hohenstaufen Svevia.
COMUNICAZIONI LEGALI
- Signor P. F. BARBACCIA
A seguito della citazione civile presentata dal Principe Antonio Calabria presso il Tribunale di Verona - con atto notificato in data 3 maggio 1994 Cron n. 11582 A. Uff. Giud. F. RAO - nei confronti del signor Paolo Francesco Barbaccia, il Tribunale civile e penale di Verona, sez. 6^civile, G.U. dott. Alberto Chiavegatti, HA CONDANNATO, (con sentenza n.2816/1994 R.G. passata in giudicato), il signor Paolo F. Barbaccia, al pagamento della somma di €(............, oltre interessi al tasso legale dal 23. 2. 1994,etc. e spese legali) per il reato di diffamazione a mezzo stampa commesso dallo stesso Barbaccia in danno del Principe Antonio Calabria con la lettera pubblicata sul quotidiano "l'Arena" di Verona del 23.02.1994, per le dichiarazioni ivi contenute denigratorie ed altamente offensive dell'onore e del decoro del Principe Calabria e della Sua Casata. Il risarcimento sarà devoluto in beneficenza all'Ordine Dinastico di San Gereone per le finalità Istituzionali filantropiche ed umanitarie che lo stesso persegue.
- Signor LUCIANO PELLICCIONI DI POLI
Il Principe Antonio F. Calabria - a seguito delle dichiarazioni rese dal signor Luciano Pelliccioni di Poli (affermazioni denigratorie che il Pelliccioni aveva inoltre ribadito nel Libro " I Tre falsi re di Svevia") al giornalista del settimanale "Verona Sette" e pubblicate il 15. 01. 1988 - ha proposto azione sia in sede penale che in sede civile per la tutela del proprio onore e decoro leso. Il Procedimento penale veniva instaurato avanti al Tribunale di Padova nei confronti tanto del Pelliccioni, persona che aveva reso le frasi ingiuriose, quanto dell'Ottaviani, in qualità di Direttore Responsabile del settimanale, e veniva definito con sentenza il 16.06.1990 applicativa "dell'amnistia". Il Procedimento civile proseguiva con citazione civile presentata dal Principe Antonio Calabria (attore) presso il Tribunale di Verona - nei confronti del signor LUCIANO PELLICCIONI DI POLI ed Achille Ottaviani (convenuti), per le dichiarazioni rese dal Pelliccioni (affermazioni denigratorie che il Pellicioni aveva inoltre ribadito nel Libro " I Tre falsi re di Svevia") al giornalista del settimanale "Verona Sette" ed inoltre anche nei confronti di Achille Ottaviani (quale Direttore Responsabile del settimanale) e pubblicate il 15. 01. 1988. Il Tribunale civile e penale di Verona, in composizione collegiale, Pres. dott. Francesco De Cicco, HA CONDANNATO - con sentenza nr. 1298/95 del 13. 06. 1995 - per l'impatto offensivo delle frasi contenute nell'articolo pubblicato il 15.01.1988 SUL SETTIMANALE "VERONA SETTE" lesive dell'onore e del decoro del Principe Calabria i convenuti(Pelliccioni di Poli ed Ottaviani) in solido al pagamento della somma di €......oltre interessi al tasso legale dal 15.01.1988 ,etc. e spese legali.
- signor Cesare D’Altavilla seu Hauteville Sicilia Napoli
Il signor Cesare d’Altavilla (seu d’Hauteville) Sicilia-Napoli ha contestato a Sua Altezza il Principe Antonio F. Calabria Cilento de Hauteville la posizione dinastico - araldico giuridica e ricorrendo presso l’Autorità giudiziaria gli intimava di non usare i titoli reali, onori e pertinenze di Sua competenza. Si trascrive la lettera che definitivamente ha ristabilito la posizione giuridica nel fatto e nel diritto, come dimostrasi dal documento inviato dallo Studio Legale della Real Casa di Svevia. Segue lettera:
Studio Legale Avvocato Roberto Vassalle Patrocinante in Cassazione
Mantova 17/12/1997
A Sua Altezza Reale il Principe Antonio Francesco Calabria Cilento d’Hauteville .....omissis.... 37138 Verona
D’Altavilla seu Hauteville Sicilia Napoli Cesare Calabria Cilento d’Hauteville Antonio Francesco
Caro Principe, a seguito delle sentenze del Tribunale di Verona e della Corte d’Appello di Venezia, riguardanti i titoli reali onori e pertinenze, già favorevolmente pronunziate in Suo favore, ho il piacere di comunicarLe che la Corte Suprema di Cassazione, con sentenza del 7 marzo 1997, ha rigettato il ricorso della parte avversa.
Congratulandomi vivamente per questo ulteriore riconoscimento, invio a Lei e Famiglia i migliori auguri per le imminenti festività.
Cordialmente
f.to avv. Roberto Vassalle
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